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mercoledì 21 settembre 2016

Maria Francesca Mattera [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]



1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Grazie a voi che questa volta avete scelto di rivolgere a me le vostre domande, certo che potete darmi del tu, ci mancherebbe. Mi aiuta a sentirmi “in famiglia”.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Mi chiamo Francesca ed ho 32 anni. Faccio la mamma di tre maschietti e poi scrivo, scrivo tantissimo. È una cosa che mi fa sentire bene con me stessa e appagata come donna, in questo modo raggiungo quell’equilibro ottimale che mi permette di avere le energie necessarie per dare il massimo anche come madre.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Anch’io credo a questa “cosa” dei colori. Ho sempre pensato che non solo rivelino il carattere ma soprattutto lo stato d’animo. In questo momento il mio colore preferito è il rosso, proprio come quello che ho scelto per il particolare predominante nella copertina del mio primo libro: una scarpa da donna  rosso acceso. Questo per raccontare una me autrice e donna in un momento della vita in cui è venuta fuori tutta la mia energia, l’amore per la scrittura e la passione nel raccontare le cose.
4-Tre aggettivi per descriverti
Sognatrice. Ottimista. Caparbia.
5-Come dicono di te gli altri?
Gli altri dicono che a volte sono troppo sognatrice, la mia fantasia galoppa senza freni e mi basta partire da un piccolo spunto o un’idea per ritrovarmi a fantasticarci per ore e sviluppare il progetto con ogni minimo dettaglio nella mia testa. Sono sempre stata così, fin da piccola. Per questo motivo ho difficoltà ad addormentarmi la maggior parte delle volte. Penso troppo. Così come idealizzo troppo, soprattutto riguardo le persone e questo, lo riconosco, spesso non va bene.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Sono tre i giorni più belli della mia vita. Senza alcun dubbio la nascita nei miei bambini. Un’emozione immensa e sebbene io non sia una con la lacrima facile e l’entusiasmo a profusione, in quei giorni lì ho pianto di gioia.
7-Una cosa che ti rende felice?
Mi rende felice vedere felici le persone che amo.
8-Tre persone che stimi?
La persona che stimo in assoluto più di tutte purtroppo non c’è più, si tratta di mio nonno paterno. Lui mi ha insegnato a non mollare mai e che essere persone oneste alla fine ripaga sempre. E poi era un uomo che possedeva un’apertura di vedute eccezionale; amava l’arte in tutte le sue forme ed è riuscito a trasferirmi quest’amore. Mi ha insegnato a mettermi in discussione, ad essere sempre curiosa e cercare le risposte alle mie domande sia in me stessa che nel mondo circostante. Mi ha fatto capire che tutto ha un inizio e una fine e che la vita è un dono inestimabile e deve essere vissuta intensamente sempre, anche quando sembra difficile. Mi ha insegnato l’inglese e la storia. Lui era la storia. Era un narratore inarrestabile. In questo mi sento molto simile a lui. Vorrei potergli parlare ancora una volta, con la maturità che ho raggiunto adesso; sarebbero sicuramente discorsi ancora più profondi ed interessanti. Mi manca da morire.
Non mi sento di menzionare altre persone a cui va la mia profonda stima, perché farei un torto agli altri se ne citassi soltanto due. Perché io stimo tutti quelli che mi hanno permesso di essere la persona che sono, che mi hanno aiutata e sostenuta durante tutto il percorso della mia vita, che mi hanno amata e mi hanno insegnato tanto. Ciascuno di loro merita la mia stima e i miei ringraziamenti. Anche perché quelli che scelgo di non stimare, semplicemente li ignoro, non esistono più per me.
9-Sei mai stato deluso/a?
Si, certo. Chi non è stato deluso almeno una volta nella vita. Fa parte della condizione umana deludere e rimanere delusi, soprattutto quando si creano aspettative e si da fiducia incondizionata. Se così non fosse vorrebbe dire vivere in un perfetto mondo fatato dove va tutto come vuoi tu. Sarebbe anche un po’ noioso, certo meno doloroso, ma piatto sicuramente.
10-Hai tatuaggi?
No, ma ne ho in programma.
11-Cos’è per te la scrittura?
La scrittura è espressione. Io esprimo me stessa, le mie idee, i miei desideri, le mie paure, le mie attitudini, le mie convinzioni e i miei dubbi, scrivendo. Che poi intorno a questi nascono per forza di cose situazioni e personaggi non c’è da meravigliarsi; è il risultato di tutto quello più fantasia, creatività e competenze.
12- A quali scrittori ti ispiri?
Non mi ispiro a nessuno scrittore anche perché credo che quando uno mette del nero su bianco lo faccia per esprimere se stesso come ho appena detto, quindi non sarei coerente e non avrebbe senso se dicessi che mi ispiro a qualcuno in particolare. Sicuramente il fatto di preferire alcuni scrittori rispetto ad altri e di conseguenza leggerli con piacere, ha contribuito alla mia formazione come autrice in merito a stile e contenuti. Il fatto che si preferisca un autore ad un altro è già di per se indice dei propri gusti ed inclinazioni.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Scrivo anche di giorno ma preferisco la notte, quando tutto tace, rendo di più.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Assolutamente impulsiva
15-Scrivi a mano o al computer?
Mi piace molto scrivere a mano, premendo la penna sul figlio e godendomi la situazione dei caratteri in rilievo quando volti la pagina e ci passi sopra le dita. Quando lavoro uso il computer, ma il modo più pratico e immediato resta l’iphone. Ho il blocco degli appunti più incasinato di tutti gli smartphone della terra.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il mio primo libro “serio” e completo è stato IL DUBBIO, l’ho cominciato a scrivere lo scorso dicembre e ci ho messo circa tre mesi a finirlo scrivendo di notte, mentre tutti dormivano. Prima di questo ho avuto solo “pensieri sparsi”, scatoloni interi di bozze incomplete messe su pezzi di carta, lettere e blocchi degli appunti. Tutti spunti che se elaborati mi darebbero da scrivere per l’intera vita. Il problema è che ho continuamente nuove idee che mi frullano nella testa.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
No, volevo fare la stilista. Ma diciamo che ho sempre avuto la propensione alla scrittura. Avevo l’abitudine di tenere diari e scrivere lettere (anche intestate praticamente a nessuno). Scrivevo per sfogarmi per lo più, soprattutto da adolescente.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Se la mia scrittura oltre ad essere parte integrante della tua vita fosse apprezzata anche dagli altri, allora si, sarei felice diventasse un lavoro. Anche se ho sempre pesato che quando fai quello che ti piace, il significato di tutto cambia, anche se la definizione resta alla fine la stessa. Trarre profitto da qualcosa che continueresti a fare anche gratis e che ti piace e ti appaga come nient’altro, credo sia la massima aspirazione per chiunque.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Mi preparo una scaletta molto organizzata, con post-it ovunque e approfondimenti vari da affrontare riguardo la trama e i personaggi. Uso evidenziatori e penne di colori diversi. Sistematicamente poi, questa scaletta perfetta, non la seguo affatto.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Si, e in lassi di tempo piuttosto brevi.
Ma sto sperimentando un racconto con dei salti temporali, in un’alternanza di capitoli tra passato e presente con uno scarto di cento anni. Mi piace quello che ne sta venendo fuori.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Scrivo a letto con lo smartphone tra le mani. In camera da letto ho creato un angolino con pc e una piccola scrivania. Ho uno studietto nel seminterrato in cui mi sono attrezzata per benino. In soggiorno ho un bel tavolo e all’occorrenza anche in giardino. Ho dei blocchi e penne costantemente in borsa (ho scritto un capitolo del mio ultimo libro nello studio di un tatuatore mentre aspettavo che a mio marito venisse ultimato un tatuaggio. Ogni luogo è adatto, basta poterlo materialmente fare.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
La mia predisposizione per il romanzo rosa è innata. Ho partecipato ad un contest in cui dovevdi volta in volta sviluppare storie in base a tracce precise. Che sia stato horror, o contemporaneo, o fantasy il tema, mi veniva fuori sempre un qualcosa di romantico e  “malizioso”.
Mi piace condire i miei libri con un po’ di “pepe”, che non dovrebbe mancare mai soprattutto nella vita vera, ed ecco che nascono i miei erotic romance contemporary in cui ciascuna a seconda del personaggio può trovare una sorta di identificazione.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Per il momento è uscito un solo libro, il primo che ho scritto, edito da LETTERE ANIMATE e credo che lascerò curare a loro il resto della serie sempre se lo desiderano. Per un progetto a cui tengo particolarmente e che sto ultimando in questi giorni sceglierei la strada del self-publishing perché ci sono molto affezionata, ne sono gelosa e non vorrei vederci le mani di nessun’altro sopra. Tranne quelle delle lettrici è beninteso. Poi, quando uscirà capirete il perché di tutto questo.
24-Cosa pensi dei self?
Che hanno coraggio e che se sono ben curati sono destinati ad avere successo. È bravura e fortuna insieme ma immagino che per chi ce la fa da solo debba essere molto appagante.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Stenderei un velo pietoso. E l’ipotesi che ho sempre scartato a priori anche se sono ancora una novellina in questo campo. Non proverei alcuna soddisfazione sapendo che una casa editrice ha accettato di pubblicare una mia storia perché ho pagato. Sarebbe facile, immediato, ma per me continua a rimanere una circostanza senza senso. Il talento non si compra e se non si riesce a trovare una casa editrice seria e si sa di averne, tanto vale autopubblicarsi. Anzi, diffidate a priori da chi vi chiede soldi.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Avere delle conoscenze credo che aiuti. Io per prima “premerei” sulle mie risorse se ne avessi, dico la verità. Ma spesso come ho detto prima è anche una questione di fortuna oltre che di bravura vera e propria. Come in tutte le cose la tempistica è fondamentale: il famoso “essere nel posto giusto al momento giusto”. Ma quando ci arrivi con le tue forze ed apri la busta con il contratto giusto, la gioia non è quantificabile al punto che quasi non ti sembra vero.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Non è che li ami, anche perché trovo che oggi siano diventati un posto in cui ci si impiccia degli affari altrui e si mandano messaggi subdoli e minatori a destinatari che restano anonimi usando link spesso di dubbio gusto, per cui sotto questo punto di vista sono decisamente “croce”.
Diventano “delizia” quando sono strumento di diffusione di un’idea, quale ad esempio un libro o un qualsivoglia concetto purché sia nobile. I social in questo hanno una potenza incredibile. È un mondo in cui puoi arrivare a chiunque, soprattutto quando le persone in questione hanno i tuoi stessi interessi. Trovo che per gli autori siano una bella vetrina.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Il mio rapporto con i lettori è magnifico soprattutto perché ho la consapevolezza che se loro non ci fossero io non esisterei come autrice. Ricevo tante mail e messaggi privati e pubblici ogni giorno, cerco di rispondere personalmente a tutti, ci tengo a farlo. Voglio fortemente mostrare loro la mia gratitudine e la mia gioia quando mi spiegano quanto le miei opere abbiano emozionato e gli siano rimaste dentro. Adoro quando mi dicono che sono affezionati ad un personaggio e una storia in particolare, Qualcuno mi parla della sua vita, altri mi è capitato mi hanno chiesto consigli ed io sono sempre contenta di confrontarmi con loro e dargli l’attenzione e le risposte che meritano. A volte sono io fare domande a loro e a raccontarmi, ebbene si, succede anche questo.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
State senz’altro parlando di editor approfondito.
 Ho pensato molto ad una eventualità del genere fino ad arrivare alla conclusione che un lavoro di editor fatto da un professionista non avrebbe potuto che migliorare un mio eventuale libro. So che si può sempre migliorare ed accetto qualsiasi tipo di consiglio, critica e correzione.
Ma permettere a qualcuno di stravolgere completamente una storia, magari cambiandone radicalmente l’impostazione e i personaggi, quello non lo accetterei, credo. Non ci sarebbe nulla di mio e questo non avrebbe senso, mettere il mio nome su qualcosa che non mi rappresenta, intendo.
Se invece fosse chiesto a me di cambiare delle cose e sarei io a dover apportare le modifiche magari dietro direttive specifiche, quello lo farei. Sarebbe sempre farina del mio sacco senza contare che lavorare pressione mi ispira parecchio.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Non sto incontrando grosse difficoltà devo dire. Mi sono organizzata con liste ed agenda dopo aver fatto le mie ricerche in giro e sto provvedendo a contattare diverse pagine social e blog e da tutti sto ricevendo risposte cortesi e positive. Tipo voi che siete state davvero fantastiche e gentilissime. Sarà perché la copertina del mio libro piace, dà molto nell’occhio e difficilmente la si dimentica?
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Moltissimo. È fondamentale, in questo devo dire anche l’impegno della casa editrice è importantissimo, perché immagino che loro abbiano i “contatti” giusti.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di leggere molto e cercare sempre di migliorare, poi tutto il resto viene da se. Perché se è vero che la tecnica e lo stile si possono migliorare è anche vero che secondo me esiste una predisposizione innata per quanto riguarda lo scrivere ed emozionare. Non tutti ci riescono.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Nulla in particolare. Ho cominciato a costruire i personaggi nella mia mente e intorno a questi, come un vestito ci ho cucito la storia. È più o meno quello che mi accade ogni volta che mi sento “tentata” da un progetto nuovo.
Dunque, nascono prima i protagonisti e le loro caratteristiche, poi la trama. Forse è proprio per questo che risultano così ben definiti, con un preciso profilo psicologico e le lettrici gli si affezionano così tanto.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Inventati, assolutamente. Qualcuno è anche eccessivo, ma “ci piace” così.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Le mie amiche, molto. Le mie lettrici di Wattpad tantissimo. La mia famiglia.
Sono partita con poca fiducia in me, molto insicura, anche perché non sono quel tipo di donna che si monta la testa ergendosi su un piedistallo per una manciata di consensi. Anzi, quando chiedevo un parere prima di tutto volevo che mi venissero fatti notare gli errori e le inesattezze. Volevo le critiche, quelle costruttive che ti fanno crescere. E ne voglio ancora.
Solo con il passare del tempo ho cominciato a rendermi conto che esistono persone che delle mie storie non riescono a fare a meno e questo mi lusinga molto e soprattutto mi rende fiera di me.
36--Ultimo libro letto?
1984. George Orwell.
Consigliatomi da mio fratello. Geniale e scritto egregiamente. Descrizioni fantastiche e surreali. Molto attuale e toccante. Un capolavoro.
37-Che genere leggi?
Leggo un po’ tutti i generi. E un mio vezzo è quello di leggere più libri contemporaneamente. Mi piacciono molto i classici di autori che si sono distinti per la loro ecletticità ed eccentricità. Degli scrittori contemporanei apprezzo molto quelli del genere “erotic romance”, ma quello scritto bene, con criterio e non giusto per...
La mia preferita in maniera indiscutibile è Tiffany Reisz. Ecco, lei è geniale!
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
A meno che non vada mirata per acquistare un determinato titolo, la mia spedizione in libreria si svolge generalmente così: Mi aggiro per gli scaffali e i banchi fino a che una copertina non mi attira, prendo il libro tra le mani e leggo la trama, poi le prime righe. Se mi ispira, lo prendo.
C’è da dire che nessuna spedizione si conclude mai a mani vuote, ma i lettori come me, voi comprese, lo sanno come funziona.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Non rinuncio a Tiffany Reisz, Gabriele D’Annunzio, Jane Hausten,  Paulo Coelho, Oscar Wilde, J.K. Rowling, George Orwell e ultimamente Sophie Morgan. Il mio librario resta sorpreso di volta in volta alla varietà e la differenza di stili e dai salti temporali coi mie bei libri nuovi tra le mani.
40- Di cosa hai paura?
Prima avevo paura della morte ma non per l’evento in se che accetto come parte della vita. Mi metteva ansia pensare che dopo il mio passaggio sulla terra di me non sarebbe rimasto nulla, che me ne sarei andata nel niente più totale.
Da quando ho avuto i miei bambini non ci ho più pensato perché so che un pezzo di me continuerà a vivere. Avere uno scopo per cui esistere è importante così come il compito che ho adesso, crescere tre individui che fanno e faranno parte della vastità del mondo che ci circonda che interagiranno con persone e costruiranno cose, affetti, circostanze. Questo è meraviglioso.
E poi ci sono i miei libri. Quelli anche sono un pezzo di me e di chi li leggerà.
41-Dove vorresti vivere?
Dove vivo sto benissimo anche se mi piacerebbe viaggiare di più e conoscere tutto quello che il pianeta terra ha da mostrare.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Leggere è la mia passione più che un hobby.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Realizzarmi come donna, come madre e come autrice e vedere i miei figli realizzati come uomini in quello che amano fare.
Non parlo di potere e benessere economico. Parlo di realizzazione personale, ovvero star bene con se stessi e sentire che quello che hai fatto nella vita lo hai fatto come meglio potevi. E chiaramente raccoglierne i frutti, ma questo, ripeto è secondario anche se contribuisce ad una bella fetta di soddisfazione.
44-Ti piacciono gli animali?
Si, ma non ne ho.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Credo nelle energie positive e negative a al loro flusso. Credo nel Karma.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Magra, bella e ricca?
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Qui sono in crisi, mi sento quasi come se qualcuno mi chiedesse a quale dei miei figli voglio bene di più.
Se dovessi restringere il campo, direi “Il piacere” di G. D’Annunzio per quelli di una volta e “L’Innocenza” di T.Reisz per quanto riguarda i contemporanei.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Il primo libro che ho letto, o meglio che mi sono fatta leggere è stato “piccole donne”. Avevo tre anni e riuscivo a caprie solo le figure, ma mia madre me lo leggeva volentieri quando glielo chiedevo. Ho sempre adorato ascoltare storie.
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Assolutamente si.
Si chiama LA VITA SEGRETA DI ARTHUR LEWIS. Il protagonista è un personaggio moto controverso, il libro comincia con l’impeto e la potenza di un schiaffo in faccia. Questo protagonista così negativo quasi inorridisce fino al punto di provare un odio viscerale nei suoi confronti. Ma basta, non vi dico altro.
E poi sto finendo di scrivere il quarto libro della serie IO NON TI LASCIO e che si chiamerà LA SCOPERTA.
Nella mia fucina ci sono tante altre storie che aspettano solo di essere forgiate.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Uno su tutti di non mollare mai.
Poi di non accettare pubblicazioni a pagamento e di impegnarsi sempre al massimo cercando di migliorarsi sempre e di essere positivi ed onesti, sempre.


Grazie a Maria Francesca per l'intervista!

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